Dal 26 settembre 2015 le caldaie tradizionali non possono più essere immesse sul mercato: nelle nostre abitazioni potranno essere installate solamente caldaie a condensazione. Ma come funzionano e quali vantaggi offrono?
Grazie ad uno studio svolto da Beretta, storico produttore italiano di caldaie, è stato calcolato che grazie all’installazione di una caldaia a condensazione, associata ad un sistema di riscaldamento a pavimento, per un appartamento di 100 mq in fascia climatica E è possibile risparmiare circa 300 euro all’anno (ossia un 30% circa delle spese).
Ciò è dovuto al diverso funzionamento delle caldaie a condensazione rispetto a quelle tradizionali. Infatti, a parità di resa termica, e quindi a parità di energia ceduta all’impianto, una caldaia a condensazione, rispetto ad una caldaia tradizionale, consuma meno combustibile.
Vediamo il perché. Per chi non lo sapesse, nei fumi prodotti durante il processo di combustione è presente una quantità consistente di vapore acqueo, generalmente espulso nell’atmosfera attraverso il camino. Il vapore acqueo dei fumi di combustione, però, contiene energia (circa l’11% dell’energia consumata) sotto forma di calore latente.
Le caldaie a condensazione, sfruttando, per l’appunto, il calore latente di condensazione del vapore acqueo prodotto dai fumi di combustione della caldaia sono in grado di recuperare questa energia (invece di disperderla) e di riutilizzarla per preriscaldare l’acqua di ritorno dall’impianto. Ciò avviene attraverso un sistema di raffreddamento dei fumi in grado di portare il vapore acqueo dallo stato gassoso allo stato di liquido saturo.
Oltre a ciò, la differenza di rendimento tra le caldaie a condensazione e tutte le altre caldaie è dovuta alla diversa temperatura alla quale avviene la combustione. La temperatura dei fumi di uscita di una caldaia a condensazione, infatti, si aggira attorno ai 30° C (praticamente la stessa temperatura dell’acqua al momento dell’ingresso dell’impianto); ciò è possibile attraverso l’utilizzo di scambiatori di calore realizzati con metalli particolari in grado di resistere all’acidità delle condense. La temperatura dei fumi di uscita di una caldaia ad alto rendimento, invece, si aggira attorno ai 140°-160° C, mentre quella delle caldaie tradizionali si asseta attorno ai 200°-250° C circa.
Oltre al risparmio annuo dovuto alle caratteristiche appena elencate, l’ulteriore vantaggio dato dalle caldaie a condensazione è quello degli sgravi fiscali determinati dalla nuova Legge di Stabilità: per tutto il 2016, infatti, sul costo di acquisto e di installazione delle caldaie e per le eventuali spese di progettazione, si ha diritto ad uno sgravio fiscale pari al 65% dell’importo totale. Nel caso in cui, poi, venissero integrati nell’impianto pannelli solari termici, il beneficio in termini di risparmio economico e di emissioni di CO2 aumenterebbe in maniera considerevole. È stato calcolato, infatti, che integrando i pannelli solari nell’impianto con caldaia a condensazione è possibile ottenere un risparmio di oltre sessanta punti percentuali.